PRINCIPI DI VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE. PARTE PRIMA: INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE.

Giorgio Bedogni
1,2, Athos Borghi 2 e Nino Battistini 1

1 Cattedra di Nutrizione Umana, Università di Modena.
2 Dipartimento di Medicina Interna, Università di Modena.

1. Verso una nuova definizione di stato nutrizionale

Lo stato nutrizionale viene tradizionalmente definito come la condizione risultante dall’introduzione, assorbimento e utilizzazione dei nutrienti (1). Questa definizione, fondata sui tre momenti fondamentali del processo di nutrizione, è illustrata in figura 1.


Oltre ad esserne i costituenti fondamentali, i nutrienti forniscono al corpo l’ energia necessaria per svolgere le proprie funzioni. Ciò consente di delineare una nuova definizione di stato nutrizionale, illustrata in figura 2.



Basandosi su tale figura si può definire lo stato nutrizionale come la risultante di tre entità tra loro strettamente correlate: la composizione, l’ energia e la funzionalità corporea (2). Soprattutto per il tramite di quest’ultima, lo stato nutrizionale è intimamente correlato allo stato di salute.

2. Composizione, energia e funzione: le categorie della nuova definizione di stato nutrizionale

I nutrienti vengono distinti in macro- e micro-nutrienti in base alla loro abbondanza relativa all’interno del corpo umano.

Tutti i macronutrienti (protidi, lipidi e glucidi) forniscono energia ed entrano nella composizione del corpo umano. Essi hanno, dunque, funzioni energetiche e strutturali.

I micronutrienti (vitamine e minerali) non hanno funzioni energetiche ma possono avere funzioni strutturali (ad es. il calcio nelle ossa). Ciò che caratterizza i micronutrienti è comunque la loro funzione regolatoria: oltre a contribuire alla costituzione di un ambiente idoneo alla vita, essi partecipano al controllo della sua omeostasi. Ad es., i minerali influenzano la composizione dei fluidi intracellulari e molte vitamine funzionano da cofattori in diverse reazioni enzimatiche. Le funzioni dei nutrienti sono riassunte in Tabella 1.


L’ acqua è il maggior costituente della cellula e il mezzo nel quale si realizzano le reazioni metaboliche e, anche se essa non viene comunemente considerata un nutriente, è evidente la sua importanza per lo stato di nutrizione e la salute cellulare (3).

3. Vantaggi della nuova definizione di stato nutrizionale

Attenendoci alla definizione della figura 1, la conoscenza dell’introduzione, assorbimento e utilizzazione dei nutrienti da parte di un individuo dovrebbe consentirci una valutazione del suo stato nutrizionale. (Più precisamente, intendiamo per “assunzione” l’ introduzione dei nutrienti attraverso gli alimenti; per “assorbimento”, l’ insieme dei processi responsabili della quantità di nutrienti estratta dal canale alimentare e resa disponibile attraverso il torrente circolatorio; infine, per “utilizzazione”, l’ insieme dei risultati funzionali delle reazioni metaboliche cui sono deputati i nutrienti). Pur essendo assai utile da un punto di vista fisiopatologico - in quanto consente di classificare le alterazioni dello stato nutrizionale in base al meccanismo sottostante - questa definizione ha però un contenuto informativo limitato per quanto riguarda gli aspetti pratici della valutazione dello stato nutrizionale.

La figura 2, che può essere pensata come allo sviluppo della componente “utilizzazione” della fig. 1, suggerisce la possibilità di valutare lo stato nutrizionale attraverso l’ esame delle funzioni dei nutrienti: 1) la costituzione della massa corporea e la regolazione della sua composizione, 2) la produzione di energia e, 3) il controllo delle funzioni corporee. Anche se la relazione tra energia, composizione e funzionalità corporea è indubbiamente più complessa di quella illustrata in figura 2, è nostra convinzione che questo schema possa rappresentare la base fisiologica di una razionale pratica clinica (2).

4. La relazione tra stato nutrizionale e stato di salute seconda la nuova definizione

Lo stato nutrizionale e lo stato di salute sono in relazione biunivoca: ciò significa che lo scadimento dello stato nutrizionale può favorire l’ insorgenza di malattia così come una malattia può essere primitivamente responsabile di uno scadimento dello stato nutrizionale. In altri termini: alla freccia che procede dallo stato nutrizionale allo stato di salute in figura 2, se ne potrebbe affiancare un’altra che procede in senso opposto. Anche se i casi di malnutrizione secondaria a malattia sono assai più frequenti nel nostro Paese che quelli di malnutrizione primitiva, ciò non intacca il valore didattico-sintetico della figura 2, incentrata sul ruolo della nutrizione nel determinare lo stato di salute. Naturalmente, vi è sempre la possibilità di un circolo vizioso, per cui la compromissione dello stato nutrizionale facilita la progressione della malattia.

Sono state fornite numerose dimostrazioni dell’importanza dello stato nutrizionale nel determinare lo stato di salute e tale importanza è stata più volte sottolineata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ma, nonostante la posizione dell’OMS, i medici non sembrano porre sufficiente attenzione allo stato nutrizionale dei loro malati. Un recente studio condotto nel Regno Unito ha dimostrato che il 40% dei malati è malnutrito al momento del ricovero in ospedale, che i malati ricoverati vanno incontro a un peggioramento dello stato nutrizionale e che questo è più rilevante nei malati maggiormente malnutriti (4). Dati analoghi vennero riscontrati sul finire degli anni ‘70 da studi condotti negli Stati Uniti su pazienti ambulatoriali e ospedalieri (5).

Ciò fa ritenere che gli indiscutibili progressi fatti dalle strategie nutrizionali in questi anni non abbiano trovato un’applicazione sostanziale laddove essa era maggiormente auspicabile: al letto del malato (6) . Dunque, nonostante vi sia un generale accordo sul fatto che la nutrizione è importante nel determinare lo stato di salute, questo concetto non ha ancora trovato un’adeguata collocazione nella pratica clinica.

5. Finalità della serie “Principi di valutazione dello stato nutrizionale”

Scopo di questa serie di articoli è pertanto quello di sensibilizzare il medico sull’importanza della valutazione dello stato nutrizionale e, possibilmente, di fornirgli gli strumenti teorici e pratici più adatti per introdurla abitualmente nella sua pratica clinica.

6. Bibliografia

1. Gibson RS. Principles of nutritional assessment. Oxford: Oxford University Press, 1990.

2. Bedogni G, Battistini N, Severi S, Borghi A. The physiological bases of the assessment of nutritional status. Clin. Diet. in press.

3. Bedogni G, Borghi A, Battistini N. The assessment of body hydration and water distribution in health and disease. Clin. Diet. 1996;21:3-8.

4. McWhirter J, Pennington CR. Incidence and recognition of malnutrition in hospital. BMJ 1994;308:945-948.

5. Bistrian BR, Blackburn GL, Vitale J, Cochran D, Naylor J. Prevalence of malnutrition in general medical patients. JAMA 1976;235:1567-1570.

6. Souba WW. Nutritional support. New. Engl. J. Med. 1997;336:41-48.